di Luca Muratgia.
Termina con il trionfo della Spagna la kermesse di Germania 2024, gli iberici si aggiudicano con merito il loro quarto titolo risultando così la nazionale più vincente nella competizione. La conquista dell’ambita coppa, giunge al termine di un torneo che ha notevolmente deluso le aspettative, offrendo poco spettacolo, e mostrando, tendenzialmente, un evidente livellamento verso il basso. È parso un europeo privo di stelle, privo di acuti e dove i giocatori più rappresentativi, quelli che avrebbero dovuto fare la differenza, Mbappe e Bellingham su tutti, sono clamorosamente mancati. La vittoria delle furie rosse, seppur sofferta in taluni frangenti, non è altro che la risultante di una molteplicità di fattori, tutti convergenti verso una politica calcistica che ha mirato, a livello nazionale, alla valorizzazione di giovani talenti, sugli investimenti sui vivai e sulla crescita serena dei campioni locali, rinunciando, con cognizione di causa, all’invasione incontrollata di calciatori stranieri spesso di qualità scadente. Un esempio virtuoso da seguire insomma, soprattutto per l’Italia che ha disputato uno dei peggiori europei della sua storia, un percorso straziante figlio di una politica gestionale del calcio nostrano da dimenticare è completamente asservita agli interessi economici delle squadre di club sostanzialmente divergenti da quelli della nazionale. La finale contro l’Inghilterra, giunta in finale apportando del tabellone favorevole, è stata comunque una partita equilibrata, in bilico fino alla fine e vinta per 2-1 dalla Spagna con tanto di salvataggio sulla linea nei minuti finali giusto per conferire maggiore suspence al match. Come largamente anticipato però, gli iberici hanno meritato ampiamente soprattutto in considerazione del difficoltoso percorso intrapreso con vittorie contro compagini seriamente candidate alla vittoria finale, Germania e Francia su tutte. Finisce probabilmente il percorso internazionale di grandi campioni del passato come Cristiano Ronaldo, kane, Kroos e Lewandosky che presumibilmente lasceranno le rispettive nazionali per ovvie ragioni anagrafiche.