InnovUp, Assolombarda e Fondazione Ricerca e Imprenditorialità (R&I), con il contributo dell’Unione Industriali di Torino e di Confindustria Genova hanno presentato nel contesto della Italian Tech Week a Torino, i risultati di tre studi che evidenziano un futuro promettente per le startup italiane e l’ecosistema dell’innovazione.
Le analisi, condotte su un campione rappresentativo di startup, PMI innovative e
attori della filiera dell’innovazione, confermano una fase di robusta crescita per
l’imprenditorialità innovativa in Italia, sottolineando il ruolo cruciale che queste
imprese svolgono per lo sviluppo economico del Paese, la creazione dei posti di
lavoro del futuro e, di conseguenza, la sostenibilità nel medio-lungo periodo
dell’Italia.

Il rapporto “L’impatto occupazionale delle startup innovative italiane tra il 2012 e il
2023”, curato dai centri studi di Assolombarda, Unione Industriali di Torino e
Confindustria Genova, conferma che, anche in Italia, le startup innovative, 30.230
passate dal registro dal 2012 ad oggi, di cui 23.537 ancora attive, sono una forza
propulsiva per l’occupazione.
Dal 2012 al 2023, queste imprese hanno coinvolto 87.100 soci e generato 63.519 nuovi
posti di lavoro, pari al 7,3% dell’incremento occupazionale nazionale nello stesso
periodo.

Una crescita costante e robusta che, dal 2017, si è stabilizzata tra il 20% e il 30% annuo,
con un aumento occupazionale del 126%, nei primi 5 anni di vita, superiore a quello delle nuove imprese nel complesso (117%). Tra le realtà più dinamiche spiccano le cosiddette “Gazzelle”, aziende ad alto tasso di crescita, che nel solo 2022 hanno generato 4.609 posti di lavoro.
Le startup ed ex startup innovative italiane hanno generato un fatturato totale di 11,7
miliardi di euro nel 2022, cifra che sale a 12,8 miliardi aggiornando i bilanci disponibili
al 2023. Parallelamente, il valore aggiunto prodotto è stato di 2,4 miliardi di euro nel
2022, che diventano 3 miliardi nel 2023.
Inoltre, dall’analisi emerge come le regioni del Nord Italia, con Lombardia, Liguria e
Piemonte in testa, si confermino protagoniste dello sviluppo economico e
tecnologico del Paese. Ospitano, infatti, oltre un terzo delle startup italiane e danno
lavoro a 25.237 dipendenti, il 43,4% del totale nazionale.

“La rilevanza del settore, documentata dai dati e dai trend illustrati quest’oggi,
impone a tutti noi di continuare a lavorare per favorire lo sviluppo delle start-up,
quale motore per la crescita e la sostenibilità del nostro Paese nel medio-lungo
periodo. Come recentemente sottolineato da Draghi nel suo report sulla
competitività europea, nel quale ha messo al centro l’innovazione quale leva
fondamentale per recuperare il gap di crescita e produttività con US e Cina, solo
attraverso significativi investimenti in questo settore potremo ambire ad un ruolo
di leadership nel futuro. Se già oggi, con solo lo 0,06% del PIL investito in Venture
Capital (7,4 miliardi dal 2012), le nostre startup e PMI innovative hanno creato
210.000 posti di lavoro e 23,1 miliardi di fatturato, i risultati potrebbero più che
raddoppiare se raggiungessimo la media europea di investimenti in questa asset
class (0,25%-0,30% del PIL)”, ha dichiarato il vicepresidente di Assolombarda con
delega alle Startup, Federico Chiarini. “Per farlo, però, è fondamentale che i nostri
ampi risparmi privati – oltre 5.000 miliardi – siano investiti nell’economia reale del
Paese e che questo sia accompagnato da politiche ambiziose per il settore”.

Barbara Graffino, presidente dei Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali Torino,
ha commentato: “Il settore delle start-up innovative rappresenta oggi un fattore di
crescita fondamentale per il futuro del Paese: nel dinamismo e nella capacità di
visione di questa nuova imprenditoria risiede l’energia vitale in grado di muovere il
motore di quella trasformazione creativa di cui avvertiamo tutti il bisogno. In essa
risiedono le capacità per aumentare la nostra competitività, generare nuovi posti
di lavoro di qualità e promuovere uno sviluppo sostenibile. Ma per far sì che tale
potenziale si realizzi pienamente, è necessario alimentare un ecosistema che
sostenga e valorizzi gli attori del cambiamento, in particolare, investendo
nell’educazione all’imprenditorialità e fornendo alle nuove generazioni gli
strumenti e le opportunità per dare vita alle proprie idee e contribuire alla
costruzione dell’Italia di domani”.

Secondo il rapporto “Identikit delle Startup Italiane 2024”, condotto da InnovUp,
l’Associazione che riunisce e rappresenta l’ecosistema italiano dell’imprenditorialità
innovativa, tra giugno e settembre 2024, il 40% delle startup italiane ha ottenuto
finanziamenti compresi tra 100.000 euro e un milione, mentre il 10% ha superato il
milione. Tuttavia, tali risorse restano ancora insufficienti rispetto al potenziale di
crescita in termini di fatturato e posti di lavoro che queste imprese possono
generare. Nonostante le difficoltà legate all’accesso al capitale, alla burocrazia e al costo del lavoro, il settore mostra una crescita straordinaria. In particolare, il 50% delle startup
ha registrato un aumento del fatturato superiore al 25%, mentre il 62% ha
incrementato la propria forza lavoro di oltre il 25% nell’ultimo anno.
Inoltre, il 16% delle aziende ha visto una crescita esponenziale delle risorse,
superando il 50%.

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