di Luca Muratgia.
Il Napoli consolida il proprio primato battendo un ottimo Como per 3-1 al Maradona al termine di una partita difficile, con i lariani che hanno mostrato, ancora una volta, grandi capacità di palleggio e qualità individuali davvero importanti. Per chi credeva che il Napoli avrebbe passeggiato e ottenuto i tre punti con estrema facilità, è rimasto inevitabilmente deluso, del resto, lo stesso Antonio Conte, nella rituale conferenza stampa pre gara, aveva messo in guardia tutto l’ambiente azzurro circa le difficoltà e le insidie che la partita presentava al punto da ordinare addirittura il ritiro per il gruppo squadra, nel timore che la squadra potesse lasciarsi contagiare dall’entusiasmo dei tifosi in seguito al conseguimento del provvisorio primato in classifica e che i giocatori potessero in qualche modo prendere sotto gamba l’impegno e sottovalutare le qualità dell’avversario reduci, tra l’altro, da due vittorie consecutive una delle quali addirittura al Gewiss Stadium contro una delle squadre più competitive dell’intero panorama nazionale come l’Atalanta.
Ed infatti le preoccupazioni del tecnico salentino si sono poi rivelate fondate perché il Napoli per avere la meglio ed allungare ulteriormente in classifica, ha dovuto sudare le tradizionali sette camicie.
Eppure l’avvio della gara ha consentito al Napoli un percorso in discesa con il vantaggio pervenuto dopo appena 29 secondi sull’asse Mc Tominay Lukaku, assist del centravanti e inserimento dello scozzese che si inserisce in area di rigore, si libera con in dribbling del diretto avversario, e batte Audero con un diagonale che tocca il palo prima di finire in rete. La rete realizzata, paradossalmente, penalizza il Napoli che si adagia colpevolmente sulla rete del vantaggio concedendo campo e iniziativa al Como che si rende pericoloso a più riprese con tiri dalla distanza ((uno dei quali colpisce il palo interno con il gioiellino Nico Paz) prima di pervenire al meritato pareggio con Strefezza con un diagonale chirurgico alla destra dell’incolpevole Caprile proprio in chiusura della prima frazione di gioco.
Il brutto primo tempo disputato, evidentemente, viene rilevato dallo stesso Conte che presumibilmente, negli spogliatoi, avrà manifestato il suo disappunto. E non è un caso che i partenopei inizino il secondo tempo con tutt’altro piglio e che la squadra scenda in campo determinata a riprendere il controllo della partita. Infatti, dopo appena 8 minuti dall’inizio della seconda frazione di gioco, nell’ambito di un’azione confusa e concitata, Oliveira si inserisca in area e venga atterrato per un fallo ineccepibile. Lukaku dal dischetto, realizza con la freddezza del campione un rigore pesantissimo che consente al Napoli di tornare in vantaggio in una fase nevralgica della partita.
Il prosieguo del match si gioca con la testa e con i nervi, ma gli azzurri mostrano, a differenza del primo tempo, di mantenere saldamente il controllo del match. Dopo un clamoroso rigore negato a Kvaratskhelia, spinto a die mani platealmente in area di rigore, il Napoli archivia la pratica con Neres subentrato proprio al georgiano; il fantasista brasiliano, imbeccato da in pregevole assist di Lukaku, a tu per tu con Audero, lo batte con estrema freddezza confezionando il 3-1 che chiude la partita.
La vittoria conseguita al Maradona, consente al Napoli di andare alla sosta certi del primato in classifica anche se, dopo appena sette giornate, appare prematuro formulare qualsiasi tipo di pronostico circa l’esito finale della stagione.
Tra i protagonisti, sicuramente Romero Lukaku che, seppur apparso ancora lontano dalla sua condizione ottimale, è risultato l’artefice principale con un gol e due preziosi assist ma la palma del migliore in campo va data sicuramente a Stanialav Lobotka, il campione slovacco è stato superlativo spostando gli equilibri a centrocampo e determinando inequivocabilmente la supremazia parsa evidente nel secondo tempo tanto che lo stesso allenatore dei lariani, Fabbregas, ha speso parole di grande elogio nei confronti del regista azzurro.