La negoziazione assistita introdotta nel nostro ordinamento nel 2021 è una soluzione moderna pensata per risolvere in modo consensuale situazioni complesse in ambito familiare, come separazioni e divorzi. A differenza di un percorso giudiziale, questa procedura permette di raggiungere un accordo con il supporto di avvocati, senza necessariamente coinvolgere un giudice.
È un processo che aiuta le parti a discutere questioni delicate – come l’affidamento dei figli e la gestione patrimoniale – in un contesto più privato e collaborativo.
Un sistema deflattivo del contenzioso che mira a non trasformare in “cause” qualunque bega familiare evitando perdite di tempo (e soldi) oltre a trovare una soluzione più civile e pacifica a problematiche semplici che necessiterebbero solo di un comune accordo. Ne parliamo con l’avv. Adelaide Formisano.
Come si svolge la procedura?
- Invito alla negoziazione: Tutto parte da una proposta formale che uno degli avvocati invia all’altra parte. Qui si specificano i temi che si desiderano trattare e risolvere in modo negoziato.
- Accettazione e incontri di negoziazione: Se l’altra parte accetta, si pianificano incontri in cui i rispettivi avvocati assistono i loro clienti nella discussione e nella ricerca di un’intesa.
- Redazione dell’accordo: Raggiunto un accordo, viene redatto un documento scritto che stabilisce gli impegni delle parti, come modalità di affidamento, tempi di visita e divisione delle risorse.
- Validazione ufficiale: L’accordo viene poi presentato all’ufficiale di stato civile o al giudice. Questo passaggio è essenziale perché l’accordo abbia validità legale.
- Omologazione: Nei casi di separazione o divorzio, il Tribunale deve confermare l’accordo per renderlo pienamente operativo. Questo garantisce anche un controllo di merito, specialmente se sono coinvolti minori.
Vantaggi di questo approccio?
La negoziazione assistita offre tempi ridotti rispetto al processo giudiziale e permette di risparmiare sui costi. Anche la riservatezza è maggiore, e il dialogo tra le parti viene incentivato, con il vantaggio di un clima di collaborazione, specialmente importante per la serenità dei figli.
Questa procedura è particolarmente consigliata quando le parti sono aperte alla collaborazione, evitando così confronti conflittuali davanti a un giudice e assicurando una migliore coesione familiare anche in una fase delicata come quella della separazione o del divorzio.
Ma non solo. Pensiamo ai tanti problemi che possono sorgere in ambito familiare come problemi con le famiglie d’origine o lavorativi, come nel caso di un’impresa familiare. Casi che porterebbero gli interessati in tribunale in cause logoranti, in grado di minare definitivamente gli equilibri domestici. Con la negoziazione l’assistenza del legale può assicurare una soluzione rapida e pacifica coniugando le diverse volontà.
In alcune situazioni, la negoziazione assistita può non essere consentita, ad esempio in presenza di reati familiari gravi o in situazioni in cui vi siano minori a rischio. In questi casi, il Tribunale può intervenire direttamente. Questo per evitare che attraverso tale istituto possano venir meno le esigenze di tutela della persona lesa, come la vittima di violenza domestica, ad esempio, o che sia messa da parte l’imprescindibile difesa dei minori.