Natale, torna la mensa solidale Atitech: pasti caldi alle famiglie bisognose

Centotrenta pasti caldi al giorno per le famiglie disagiate dei quartieri di Napoli Nord da distribuire durante le festività natalizie a partire da oggi,sabato 21 dicembre, e fino a lunedì 6 gennaio. Torna per il quinto anno consecutivo l’appuntamento con la mensa solidale promossa da Atitech, la più grande azienda di manutenzione aeronautica presente sul mercato Emea (Europa-Medio Oriente-Africa) con quartier generale a Capodichino. A differenza delle precedenti edizioni, quest’anno i pasti verranno ritirati direttamente dai destinatari presso l’associazione culturale Larsec che collabora all’iniziativa e da quasi dieci anni è attiva nella riqualificazione territoriale dei quartieri settentrionali di Napoli.

Il menù – primo, secondo e frutta – varierà ogni giorno e contemplerà piatti della tradizione natalizia partenopea. 

“Si tratta di un appuntamento ormai consolidato e molto atteso: già dai primi giorni di dicembre le famiglie più bisognose contattano la nostra azienda e le associazioni di volontariato coinvolte per sapere quando avrà inizio la distribuzione – dice Gianni Lettieri, presidente di Atitech -. Ed è proprio per dare una risposta concreta e strutturata al disagio sociale che abbiamo avuto modo di intercettare in questi anni, che stiamo portando avanti l’idea di non limitarci solo al periodo delle Festività, rendendo il progetto stabile durante tutto il corso dell’anno”. 

Si inquadrano in questa ottica i lavori avviati per il progetto “HANGAR bistrot solidale” + giardino sociale. “La struttura è stata già individuata – spiega il presidente di Atitech –. Lo spazio sarà destinato a nuclei familiari bisognosi e a persone disoccupate e i servizi saranno erogati tramite card. Stiamo pensando a un posto dove non solo potranno pranzare le famiglie in difficoltà – conclude Lettieri – ma in cui sia possibile anche ricollocare chi ha delle competenze ma non riesce a reinserirsi nel mondo del lavoro, facendo incontrare domanda e offerta”.