di Luca Muratgia.
Sarà un ottimo capodanno per i tifosi partenopei che ritrovano inaspettatamente la loro squadra del cuore in vetta alla classifica al termine di un complesso 2024. Era evidentemente una giornata favorevole agli azzurri che avevano la possibilità di accorciare in classifica in considerazione anche di alcuni importanti scontri diretti come quello tra Lazio e Atalanta e Juventus e Fiorentina. La sfida contro il Venezia, dal risultato apparentemente scontato, almeno sulla carta, si è mostrata più insidiosa del previsto, del resto i lagunari hanno creato importanti difficoltà alla corazzata Inter, dove sono usciti sconfitti solo grazie ad una rete di Lautaro e ad un gol annullato al ‘97, e alla Juventus dove hanno pareggiato 2-2 allo Stadium dopo aver cullato addirittura il sogno di portare in laguna l’intera posta in palio. Lo stesso allenatore degli azzurri, Antonio Conte, aveva, nella conferenza stampa del pre gara, messo in guardia l’ambiente circa le problematiche e le difficoltà che si sarebbero inevitabilmente configurate al cospetto di una compagine ben disposta in campo dall’allenatore Eusebio Di Francesco e che la cui classifica si palesava assolutamente non veritiera al cospetto del gioco proposto e delle prestazioni fornite. Ed in effetti l’andamento del match, non ha fatto altro che confermare i timori della vigilia. Una partita dove però il Napoli ha sciorinato un fraseggio importante, ha creato un numero impressionante di occasioni da rete e dove gli episodi, tutti sfavorevoli, hanno ingenerato uno stress ed una tensione che si sarebbe potuta tranquillamente evitare con un briciolo di fortuna in più. C’è comunque da rimarcare come gli azzurri abbiamo ampiamente meritato la vittoria molto di più di quanto non dica il risultato; già il primo tempo, se si fosse concluso con un 2-0 appannaggio dei partenopei, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. Infatti lo striminzito 1-0 con cui si è conclusa la sfida del Maradona, potrebbe far storcere il naso a chi vorrebbe delle vittorie più nette e definite, ma sottoponendo la prestazione dei partenopei alla lente di ingrandimento, pare evidente un percorso di crescita evidente, continuo, costante. Le vittorie ottenute nelle ultimissime giornate, sono ben diverse dalle “partite sporche” con cui il Napoli era riuscito comunque ad avere la meglio nelle primissime giornate di campionato. Una squadra dominante, la cui unica pecca, semmai, è quella della scarsa cinismo sotto porta che avrebbe consentito agli uomini di Conte di evitare inutili patemi ed apprensioni.
Dopo pochissimi minuti infatti il Napoli avrebbe già la possibilità di trovarsi in vantaggio con una conclusione di Rahmani sventata miracolosamente dal portiere Stankovic che si ergerà, nel corso della gara, a protagonista assoluto. Dopo pochi minuti infatti, lo stesso portiere veneziano, sventa un rigore calciato da Lukaku con un tiro violento. Poco prima della prima frazione di gioco, Anguissa, da due metri, spedisce in curva il comodo pallone del possibile vantaggio.
Da segnalare anche una prodezza di Meret, che di piede, sventa miracolosamente un tiro a a botta sicura di Yeboah che avrebbe reso ancora più difficile la partita degli azzurri già complicata di per se.
Il secondo tempo procede sulla falsa riga del primo, con i partenopei alla ricerca continua del gol che viene evitato nuovamente da Stankovic che spedisce sul palo una conclusione di Lukaku, dopo che lo stesso belga si era liberato a modo suo e che devia miracolosamente un diagonale di Oliveira alla mezz’ora. La svolta del match all’ ‘80, quando un cross di Neres, deviato da un difensore lagunare, viene scaraventato in porta da Giacomo Raspadori, da poco subentrato ad un esausto Anguissa. La partita si conclude qui con una certezza in più per mister Conte, quella di avere a disposizione un giocatore capace di determinare e che che ha nelle proprie corde la realizzazione si gol importanti. Ulteriore indicazione insomma per chi voleva Raspadori in lista di sbarco già nel mercato di gennaio. Gli azzurri insomma si regalano un felice capodanno nella speranza che il 2025 si delinei in maniera più chiara, con un percorso di crescita costante e continuo.