di Luca Muratgia.
Serata amara per il Napoli che non riesce a conservare il vantaggio dell’ex Spinazzola e si lascia raggiungere nei minuti di recupero quando la partita sembrava ormai archiviata.
Le responsabilità di quanto accaduto, in realtà, sono da ricercare tutte in casa azzurra con una prestazione che ha suscitato più di una perplessità soprattutto nella seconda frazione di gioco dove gli uomini guidati da Antonio Conte hanno prestato il fianco ai giallorossi che, pur senza creare particolari grattacapi a Meret, hanno ampiamente meritato di pervenire al pareggio. Il Napoli ha ancora una volta dimostrato di avere una rosa corta perché, se è vero, come è vero, che gli azzurri hanno una sola competizione da disputare con un numero di partite evidentemente ridotto rispetto alla diretta concorrente (l’Inter almeno fino a questo momento), è altrettanto vero che tutti i giocatori hanno, durante il corso della stagione, momenti fisiologici di calo atletico e mentale, inoltre mancano giocatori capaci di subentrare e cambiare l’inerzia della partita. Evidentemente questa sessione di mercato, fortunatamente in via di chiusura, non ha fornito le risposte desiderate ad Antonio Conte, anzi, la partenza di Kvaratskhelia, non adeguatamente sostituto, ha oggettivamente indebolito questa rosa già di per se risicata, visto i fallimenti nelle trattative per Danilo, Garnacho ed Adeyemi.
Una partita dai due volti quella dell’ Olimpico, un primo tempo tempo dove il tecnico giallorosso Ranieri, reduce dalle fatiche dell’Europa League di giovedì contro i tedeschi dell’Eintracht Francoforte, opta per le seconde linee e dove il Napoli domina in lungo e in largo pervenendo al vantaggio con l’ex Spinazzola che, servito da un lungo lancio di Juan Jesus, beffa con un pallonetto Svilar uscito fuori tempo ed un secondo tempo dove, con l’ingresso in campo da parte dei padroni di casa dei titolassimi, Napoli si abbassa troppo, si accontenta del vantaggio acquisto e lascia i pallino del gioco ai capitolini anche se, con l’eccezione di due punizioni ben calciate da Paredes, non patisce particolari pericoli. Il pareggio di Angelino, giunto nei minuti di recupero con un sontuoso tiro a volo, nasce da in grossolano errore difensivo dove l’esterno giallorosso si è trovato solo, nel bel mezzo dell’area di rigore, libero di mirare e calciare del tutto indisturbato.
Pare un evidente passo indietro dei partenopei, è sembrato di assistere, per larghi tratti, al Napoli di inizio stagione dove, dopo il vantaggio ottenuto, si cercava faticosamente di amministrare non senza subire le iniziative avversarie. Volendo analizzare le diverse fasi della partita, sono due le chiavi di volta della lettura della partita con altrettante responsabilità dei campani. Una prima fase dove il Napoli ha la responsabilità di non aver chiuso la partita con un vantaggio più ampio, con una Roma rabberciata e dedita esclusivamente alla fase difensiva e creando poco, anzi pochissimo in fase offensiva. Restano dubbi due interventi, uno di Pisilli su Politano e uno di Kone su Mc Tominay, degni almeno di una revisione al VAR. Nella seconda frazione di gioco, c’è la responsabilità di aver subito senza reagire, di non aver tentato minimamente di proporre soluzioni offensive. I partenopei hanno cercato di amministrare ma senza quella foga, quell’atteggiamento aggressivo e determinato che avevano caratterizzato le ultime uscite in campionato. Nell’analisi completa del match, volendo notare anche gli aspetti positivi, c’è da evidenziare come un pareggio, con questa Roma, rivitalizzata dalla cura Ranieri, in casa loro dove i giallorossi erano reduci da sette vittorie consecutive, non è da buttare via del tutto, inoltre, il Napoli si trova, al termine del ciclo di ferro contro Atalanta, Juventus e Roma, con sette punti totalizzati sui nove disponibili, un ruolino di marcia di tutto rispetto insomma, laddove, al termine dello stesso, nessuno avrebbe scommesso sugli stessi punti di distacco dall’Inter che, dal canto suo, ha avuto un calendario sicuramente più agevole. Resta l’amarezza per come questo pareggio è maturato, negli ultimi istanti della gara, con un errore tanto marchiano, laddove con qualche piccolo accorgimento, si sarebbero potuti conquistare sicuramente l’intera posta.